Eventi in primo piano (31 maggio 2018 - Fondazione Feltrinelli, Milano)
FORUM 2018 SULLE PRATICHE DI RESILIENZA
[SCARICA QUI IL SAVE THE DATE DEFINITIVO]
Il 31 maggio 2018 si terrà la terza edizione del FORUM Pratiche di Resilienza presso la sede di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano, in viale Pasubio 5.
Il FORUM è un evento del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2018 (maggiori informazioni sul Festival a questo LINK) e l'ingresso è gratuito, previa isrizione (l’ingresso è garantito fino ad esaurimento posti). Per effettuare l'iscrizione è sufficiente compilare il modulo on-line al seguente LINK.
Quest'anno il focus del FORUM sarà riflettere sui processi e sui metodi di co-produzione e di integrazione e sinergia tra le differenti epistemologie e si articolerà in momenti di racconto e di confronto (anche attraverso laboratori). L’esposizione delle Pratiche di Resilienza che hanno aderito viene confermata e giocherà un ruolo centrale nell’organizzazione della giornata del 31 maggio 2018.
Vi invitiamo, come primo passo, a partecipare in maniera attiva al percorso di costruzione del FORUM 2018 aderendo come Pratica di Resilienza, proponendo o segnalando nuove iniziative che avete attivato e/o aggiornamenti sullo stato di attuazione delle pratiche presentate nelle edizioni precedenti.
VISITA LA PAGINA DEDICATA AL FORUM 2018 PER MAGGIORI INFORMAZIONI >>
REsilienceLAB
REsilienceLAB si costituisce come una rete di persone che con approcci e sguardi differenti hanno lavorato e lavorano sui temi della sostenibilità, dell'adattamento e della resilienza urbana e territoriale. La rete si propone come supporto della promozione di azioni e strategie di resilienza.
L'Associazione REsilienceLAB
Nel 2015 è nata l'Associazione REsilienceLAB, che si pone come strumento per sostenere con maggiore efficacia le azioni di promozione e supporto alle iniziative di resilienza sui territori. Ulteriori informazioni, materiali e documenti nella pagina dedicata.
I motivi
Negli ultimi anni i concetti di RESILIENZA e di CITTÀ RESILIENTE si sono largamente diffusi a livello politico, accademico e comunitario sia in Europa che nel mondo. Nel contesto italiano, questi concetti hanno avuto una diffusione relativamente bassa. In particolare, nelle pubbliche amministrazioni è scarsa la conoscenza della strategie di resilienza e delle politiche relative ai cambiamenti climatici. Questo fa sì che gli obiettivi legati a questi aspetti vengono spesso relegati in fondo alla lista delle priorità del processo decisionale.
La necessità della diffusione delle strategie di resilienza è dimostrata dal fatto che sempre più spesso, in occasione di eventi climatici disastrosi, i movimenti bottom-up promossi dalla popolazione e le istanze espresse dai cittadini vanno alla ricerca di modelli di sviluppo e di risposta (adattamento) diversi da quelli tradizionali.
Noi (come REsilienceLAB) abbiamo aperto un dibattito sulla difficoltà di introdurre questi temi nel dibattito culturale. La maggior parte di noi è composta da professionisti, ricercatori e consulenti nei campi della pianificazione e delle politiche ambientali. Dai nostri incontri è emersa la necessità di promuovere una rete multidisciplinare per diffondere le tematiche legate alla resilienza, alla sostenibilità ed ai cambiamenti climatici.
Innovazione e identità
Una rete per la promozione di strategie resilienti alla scala urbana e territoriale, innovativa perchè:
- APERTA e DINAMICA: la rete non ha una struttura fissa e burocraticamente organizzata ed è supportata da associazioni e network esistenti;
- COLLABORATIVA: REsilienceLAB sta sviluppando iniziative con città, università e altre associazioni in relazione a specifiche attività;
- FLESSIBILE NELLA DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI RESILIENZA: l'obiettivo della rete è quello di mantenere sempre aperto il dibattito sul significato di resilienza, condividendo le diverse posizioni e i differenti approcci;
- OPERATIVA: la rete è orientata alla promozione di iniziative concrete e alla diffusione dei temi e delle attività sul territorio;
- NO PROFIT: le iniziative del REsilienceLAB sono orientate verso il miglioramento delle condizioni sociali e coinvolgono anche altre associazioni no profit e ONG;
- EUROPEA: la rete si avvale delle competenze ed esperienze dei suoi membri per collegarsi ad iniziative e reti europee sul tema della resilienza (come ad esempio RRMS - Resilience and Risks Mitigation Strategies dell'AESOP - Association of European Schools Of Planning, URBnet, ...).
Le persone
REsilienceLAB coinvolge, al momento, 40 persone con background, posizioni professionali e capacità differenti:
- DOTTORANDI E GIOVANI PROFESSIONISTI, impegnati nei campi della sociologia, della geografia, dell'ingegneria, dell'ecologia, della pianificazione e dell'architettura;
- RICERCATORI E DOCENTI DA DIVERSE UNIVERSITÀ, come l'Università di Bologna, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, ...;
- PROFESSIONISTI E CONSULENTI, impegnati nei campi della pianificazione ambientale, della biodiversità, della gestione ambientale e dei rischi (includendo anche membri di società di consulenza private di rilevanza nazionale per esperienza e competenza).
La rete
La rete del REsilienceLAB si appoggia sulla Società Italiana di Ecologia del Paesaggio (SIEP) e sulla rete CATAP (Coordinamento delle Associazioni Tecnico-scientifiche per l’Ambiente e il Paesaggio). Il REsilienceLAB si confronta anche con reti internazionali come Urban Resilience Young Researchers Network (URBNet).
Le attività
Il REsilienceLAB si impegna attivamente in diverse attività come:
- ricerca intesa come confronto tra esperienze e proposte (con un approccio teoria-prassi-teoria) con la promozione di seminari, workshop, ...;
- promozione e supporto alle iniziative di resilienza (coinvolgimento di comunità, supporto ad azioni e iniziative di transition, iniziative che possano operativamente coinvologere la cittadinanza verso modelli e comportamenti sostenibili e/o di adattamento);
- formazione e informazione rivolta ai "tecnici" (pubblici e privati), amministratori pubblici, ...;
- formazione e informazione rivolta alla cittadinanza, alla popolazione, alle scuole, ...;
- networking con e tra i soggetti territoriali che stanno già attuando pratiche di resilienza sul proprio territorio.